ARTAUD E I SUONI DELLA CRUDELTÀ

L’attore e performer Antonello Cassinotti, dall’esperienza dell’opera artaudiana, raccoglie frasi e parole relative alla musicalità e alla concezione del suono, per poi comporre o scomporre ognuna in un collage fatto di immagini dello stesso Artaud, dei suoi disegni: poesie visive che recano sinestesie attraverso il gesto che si fa carne in parola.

«Nelle mie letture dei libri di Antonin Artaud”, dichiara l’autore Cassinotti, “ho cominciato anni fa a sottolineare tutte quelle frasi che contenevano termini quali la musicalità, la voce, il suono, le sonorità, quelle più o meno palesi e quelle frasi espressamente riferite alle questioni musicali e più in generale a una concezione musicale e le ho poi composte o scomposte ognuna in un collage unitamente a delle immagini di Artaud, suoi disegni o immagini che lo riguardino direttamente, una sorta di poesia visiva. Il formato è uguale per tutti, le sinapsi formali si rincorrono, la bocca è espressione astratta preverbale, scoppio e la parola spesso incomprensibile a guisa di basta con i capolavori, un esercizio di stile forse. E continuo a farlo (sono arrivato a 80 opere). Fare poesia visiva non è il mio mestiere. E tanto mi piacerebbe fare musica».

Nella pubblicazione sono presenti 5 saggi e 40 contributi di artisti e studiosi di rilievo nazionale, chiamati a intervenire in maniera personale sul tema: un vero e proprio libro d’artista con interventi, tra gli altri, di Florinda Cabria, Franco Ruffini, Simona Bartolena, Oliviero Ponte di Pino, Samantha Marenzi, Giovanni Fontana, Roberto Latini, e Rita Frongia.